Detta semplice: tutte le lingue vive si muovono, le uniche che non cambiano sono le lingue morte. Questo dovrebbe essere l’abc, e chi vi dice il contrario guardatelo con compassione.
Facciamo un passo indietro: ieri ho postato il messaggio di un’insegnante d’italiano che dopo il percorso formativo delle sue studentesse e dei suoi studenti presso Sheep Italia, faceva i complimenti alla nostra educatrice per l’utilizzo inclusivo dell’asterisco.
Apriti cielo. Una valanga di critiche, la maggioranza scritte in italiano non corretto, per usare un eufemismo.
Ci hanno accusato di tutto, con tutte le più brutte parole del mondo.
Ci sarebbe da ridere, se non facesse male al cuore, pensare che c’è gente (prevalentemente sgrammaticata, e se voi non lo siete fate una riflessione comunque sui vostri alleati in questa battaglia), che decide di impiegare il proprio tempo per offendere il lavoro e la ricerca dell’inclusività delle altre persone.
La questione da parte mia è semplice: se l’utilizzo dell’asterisco (o dello schwa), tra l’altro in questo caso all’interno di un documento informale, permette alle persone di sentirsi più a loro agio, ma voi chi ca**o siete per permettervi di denigrarlo facendo battute sui pisel*i più o meno presenti fra le gambe delle persone?
Vi rendete minimamente conto della bassezza che rappresentate nella scala evolutiva?
Personalmente dello schwa – o dell’asterisco – mi interessa soltanto la percezione in chi fino a oggi si sentiva escluso. Se in questo modo si sente più incluso (o inclusa) è la scelta giusta.
Non c’è altro da dire, o forse sì.
Lo scorso anno Sheep Italia ha accolto nelle sue sedi oltre 500 bambine e bambini, e abbiamo calcolato che siano oltre 3.000 le studentesse e gli studenti che in tante scuole d’Italia, ogni anno, collaborano al progetto delle “Coperte per senza dimora”.
Quello che vedete in foto è il diploma di ringraziamento che diamo a chi viene a trovarci in sede (sono escursioni sociali mattutine, accompagnat* dalle insegnanti), in cui mostriamo il progetto a cui collaborano da vicino.
In quel diploma di ringraziamento consegnato a ognun* abbiamo usato lo schwa. Notiziona: nessuno degli insegnanti e nessuna delle insegnanti ha mai protestato. Insomma chi insegna ed è a contatto ogni giorno con ragazze e ragazzi è mediamente più comprensivo e disponibile di chi critica da dietro una tastiera e nella vita si relazione al massimo con il suo gatto, strano vero? No, non lo è.
Tra l’altro i gatti sono animali intelligenti e sono convinto che ai padroni criticoni piscino volutamente fuori dalla lettiera, e per questo hanno tutta la mia simpatia (i gatti).
Dicevo: nessun insegnante hai mai protestato per questo diploma di ringraziamento, nessun* ha mai detto mezza parola, e sapete perché? Perché la ricerca dell’inclusività è NORMALE, GIUSTA e NECESSARIA. Dovrebbe essere anche OVVIA. E ogni modo per far sentire le persone a proprio agio è CORRETTO.
Un’eccezione, però, c’è stata. Un ragazzino, una volta, ha alzato la mano e ha chiesto: “Cosa vuol dire?”
Allora io, che non volevo comunque aprire in quel frangente una discussione troppo ampia, ho risposto in modo un po’ superficiale: “E’ per indicare indifferentemente maschi e femmine”. E lui, serio e tranquillo: “Ah, allora per includere anche le persone non binarie”.
E io mi sono sentito un cretino, perché i più giovani sono più avanti di qualunque altra persona, ed è ovvio che sia così, perché non hanno la pesantezza della ripetizione. Sanno sgusciare di lato rispetto ai pregiudizi, ci sopravanzano di chilometri. E noi, per star loro dietro, dobbiamo fare un grande sforzo.
Nel nostro caso, però, è uno sforzo felice. E – permettetemi – anche con risultati incredibilmente efficaci.
Se mi hai letto fino a qui, e ti ho dato materiale almeno per riflettere, ti invito a riflettere anche sulla possibilità di contribuire in modo diretto ai progetti di Sheep Italia. Perché noi ci occupiamo di diritti umani, anche dei tuoi. E tu oggi puoi decidere di contribuire con una piccola donazione regolare o una singola: https://www.sheepitalia.it/donazioni/ .
Costruiamo un’umanità nuova, giorno dopo giorno. INSIEME.
Saverio Tommasi
presidente Sheep Italia