Coperte per senza dimora
Rifugi mobili per la notte
Gruppi di insegnamento
Progetto delle Borse lavoro
Gli occhi sul Mediterraneo
Borse Lavoro: un cammino formativo per donne a rischio di esclusione sociale
Dal 2021 Sheep Italia, insieme all’associazione Le Curandaie APS, porta avanti a Firenze il progetto delle Borse Lavoro, un’esperienza unica che unisce formazione, sostegno umano e crescita personale per donne in situazione di svantaggio sociale ed economico. È un percorso di sei mesi che offre non solo competenze professionali, ma anche strumenti per ritrovare fiducia e immaginare un futuro più libero e autonomo.
Negli anni passati le Borse Lavoro hanno accolto cinque partecipanti; nel 2025-2026 il progetto cresce: saranno sei le donne che potranno accedere a questa esperienza, segno del consolidamento di una rete di sostegno e della volontà di allargare le opportunità offerte.
Un’esperienza che unisce competenze, relazioni e autonomia
Il cuore del percorso è il corso di sartoria riconosciuto dalla Regione Toscana, che dura 110 ore e prevede 40 ore di stage in azienda. L’esame finale, non solo una formalità ma un momento significativo per ogni donna, permette di ottenere un attestato ufficiale: una tappa importante che viene festeggiata con un momento conviviale e la consegna di una macchina da cucire, simbolo di un nuovo inizio.
Dal 2021 Sheep Italia, insieme all’associazione Le Curandaie APS, porta avanti a Firenze il progetto delle Borse Lavoro, un’esperienza unica che unisce formazione, sostegno umano e crescita personale per donne in situazione di svantaggio sociale ed economico. È un percorso di sei mesi che offre non solo competenze professionali, ma anche strumenti per ritrovare fiducia e immaginare un futuro più libero e autonomo.
Negli anni passati le Borse Lavoro hanno accolto cinque partecipanti; nel 2025-2026 il progetto cresce: saranno sei le donne che potranno accedere a questa esperienza, segno del consolidamento di una rete di sostegno e della volontà di allargare le opportunità offerte.
Un’esperienza che unisce competenze, relazioni e autonomia
Il cuore del percorso è il corso di sartoria riconosciuto dalla Regione Toscana, che dura 110 ore e prevede 40 ore di stage in azienda. L’esame finale, non solo una formalità ma un momento significativo per ogni donna, permette di ottenere un attestato ufficiale: una tappa importante che viene festeggiata con un momento conviviale e la consegna di una macchina da cucire, simbolo di un nuovo inizio.
Accanto alla sartoria, le partecipanti sperimentano il lavoro a maglia e a uncinetto, seguono corsi di lingua italiana calibrati sui loro livelli di partenza e ricevono formazione trasversale per prepararsi al colloquio di lavoro, scrivere un curriculum efficace e affrontare le piccole sfide della vita quotidiana. E’ stato attivato anche un corso di informatica di base. Dove necessario, vengono accompagnate anche in aspetti pratici come l’apertura di un conto corrente o la prenotazione di visite mediche.
Il progetto si arricchisce inoltre di percorsi di crescita personale: incontri di gruppo con una psicoterapeuta per riflettere su temi come tempo, famiglia e desideri; sessioni di Trauma Release guidate da un posturologo chinesiologo per sciogliere tensioni legate a esperienze traumatiche; uscite e visite sul territorio, come quella al Museo del Tessuto di Prato, che offrono stimoli culturali e rafforzano il gruppo. Il Progetto Bambole è un altro tassello prezioso: ogni partecipante sceglie una bambola, la accudisce, la veste e le dà un nome e una storia, un processo che spesso fa emergere ricordi e desideri personali.
Accanto alla sartoria, le partecipanti sperimentano il lavoro a maglia e a uncinetto, seguono corsi di lingua italiana calibrati sui loro livelli di partenza e ricevono formazione trasversale per prepararsi al colloquio di lavoro, scrivere un curriculum efficace e affrontare le piccole sfide della vita quotidiana. E’ stato attivato anche un corso di informatica di base. Dove necessario, vengono accompagnate anche in aspetti pratici come l’apertura di un conto corrente o la prenotazione di visite mediche.
Il progetto si arricchisce inoltre di percorsi di crescita personale: incontri di gruppo con una psicoterapeuta per riflettere su temi come tempo, famiglia e desideri; sessioni di Trauma Release guidate da un posturologo chinesiologo per sciogliere tensioni legate a esperienze traumatiche; uscite e visite sul territorio, come quella al Museo del Tessuto di Prato, che offrono stimoli culturali e rafforzano il gruppo. Il Progetto Bambole è un altro tassello prezioso: ogni partecipante sceglie una bambola, la accudisce, la veste e le dà un nome e una storia, un processo che spesso fa emergere ricordi e desideri personali.
Durante i sei mesi, ogni donna riceve un buono spesa mensile di 250 euro che alleggerisce le difficoltà economiche e permette di affrontare il percorso con maggiore serenità. Alcuni dei lavori prodotti – capi sartoriali, lavori a maglia e uncinetto – vengono venduti nel nostro Shop solidale, contribuendo a finanziare le edizioni successive e creando un circolo virtuoso di bellezza e sostegno reciproco.
Una rete di persone e collaborazioni
Le Borse Lavoro si svolgono a Firenze, nella sede condivisa di via Pagano, un luogo accogliente dove ogni giorno volontarie e volontari mettono a disposizione tempo e competenze, dall’insegnamento tecnico all’accompagnamento linguistico. La formazione delle volontarie stesse è parte integrante del progetto: momenti di scambio e approfondimento, anche su temi come le rotte migratorie e i Paesi d’origine delle partecipanti, arricchiscono sia chi insegna sia chi impara.
Negli anni si è costruita una rete di collaborazioni preziose. Spazio Reale è partner formativo per il corso di sartoria; Cospe Onlus e la cooperativa Limo – linguaggi in movimento supportano i corsi di lingua italiana; DHGShop di Prato fornisce filati di alta qualità prodotti nel rispetto dell’ambiente e dei lavoratori; Restarters Firenze ci ha permesso di attivare il corso di informatica di base.
Le aziende che hanno ospitato gli stage – tra cui Duale, Old Fashion, Grevi, Flo, Cooperativa Atelier, Mani Tese e CuRemake – hanno spesso offerto successivamente tirocini retribuiti e opportunità di lavoro.
CHI FINANZIA LE BORSE LAVORO?
Nell’anno 2021/2022 le Borse Lavoro sono state interamente finanziate da donazioni singole o regolari.
Nell’anno 2022/2023 la Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze ha coperto il 67,8% dell’intero costo del progetto. Il restante 32,2% è coperto dalle donazioni.
L’edizione 2023/2024 ha ricevuto un contributo dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze per il Bando Donne e Minori che ha coperto il 57,14% dei costi sostenuti. AIDP ha sostenuto con una donazione il 4,9 % del totale e questi contributi ci hanno dato la possibilità di aggiungere una quinta partecipante. Il resto del progetto è stato coperto dalle donazioni singole e regolari..
L’edizione 2024/2025 ha ricevuto un contributo dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze per il Bando Donne e Minori, coprendo il 66,7% e dall’associazione AIDP che ha contribuito per il 5%. Per la restante parte il progetto è stato coperto dalle donazioni singole e regolari.
L’edizione 2025/2026 ha ottenuto nuovamente il contributo della Fondazione Cassa Risparmio di Firenze ricevendo un finanziamento che ha permesso di aumentare ancora il numero delle partecipanti.
Sostieni anche tu i nostri progetti di bellezza e libertà con una donazione singola o una regolare mensile. Tanti piccoli mattoncini cambiano il mondo.
Sheep Italia, nata nel 2019, porta avanti anche altri progetti di grande impatto sociale come Coperte per senza dimora e Sheep Dream – rifugi mobili per la notte. Le Borse Lavoro ne sono la naturale evoluzione: un modo per trasformare la solidarietà in autonomia concreta e offrire a ogni donna la possibilità di scrivere una nuova pagina della propria vita.
Chiunque può contribuire a rendere possibile questa esperienza: anche una piccola donazione diventa un passo verso il cambiamento.
L’esame finale
Per tutte coloro che frequentano il corso di sartoria per almeno il 70% delle ore è previsto l’accesso all’esame che dà diritto ad un attestato riconosciuto dalla Regione Toscana. Il momento dell’esame non è una formalità e ogni partecipante si prepara con impegno ed attenzione, a volte anche con quel briciolo di agitazione che di solito si trasforma in emozione nel momento in cui dimostrano le proprie capacità anche a chi non le conosce. L’esame si compone di una prova pratica e di un colloquio orale in cui è possibile sperimentare gli apprendimenti linguistici acquisiti durante il percorso. Per i primi due anni tutte coloro che hanno avuto accesso all’esame lo hanno superato a pieni voti. È ormai usanza fare una festa al termine del progetto in cui ognuno porta i piatti tipici del proprio paese e viene consegnato un attestato di frequenza e la macchina da cucire che ognuna può portare a casa per continuare ad esercitarsi e lavorare. È un momento davvero significativo in cui festeggiare tutti gli obiettivi raggiunti.
Corso di sartoria con insegnante professionale
Irma Schwegler è una sarta e docente qualificata, proprietaria di una sartoria di alta qualità a Firenze.
Collabora con il progetto per gli aspetti di progettazione e di supervisione del corso di sartoria riconosciuto dalla Regione Toscana. Irma svolge ogni anno una formazione per le volontarie e segue gran parte delle ore con le partecipanti. Insieme a un fitto gruppo di volontarie accompagna le donne nell’ambizioso obiettivo di confezionare una gonna diversa per ciascuna e le prepara per affrontare l’esame finale.
Percorso di gruppo con psicoterapeuta
Nel mese di gennaio, a metà del percorso di formazione, vengono svolti tre incontri di gruppo guidati dalla Psicoterapeuta Elisa Benvenuti. Gli incontri vedono la presenza di mediatrici linguistiche che supportano il dialogo e la comprensione delle tematiche affrontate. Si parla di TEMPO, FAMIGLIA, DESIDERI, COLLABORAZIONE e al termine di ogni appuntamento le partecipanti vengono coinvolte in laboratori per realizzare i simboli dei diversi incontri. Oltre a questo breve percorso di gruppo sono previsti due incontri personali con Elisa per restituire il proprio punto di vista sugli argomenti trattati. Ogni anno questo si rivela un momento di grande crescita e presa di consapevolezza da parte di ciascuna partecipante.
Percorso Trauma Release
Nell’ultima fase del percorso di formazione viene coinvolta la figura del dott. Antonio Favano, un posturologo chinesiologo che propone un percorso con l’utilizzo della tecnica del “metodo TRE”, acronimo di trauma release exercise. Le lezioni sono strutturate per dare la possibilità alle partecipanti di entrare in contatto con il loro corpo e, attraverso l’attivazione del tremore neurogeno, di superare i disturbi da stress post traumatici. Se dopo un trauma fisico o emotivo non si sperimenta il tremore questo può rimanere fissato nella memoria del corpo e creare un blocco muscolare che si può cronicizzare nel tempo. Col TRE si dà la possibilità al corpo di esprimere il trauma represso. Il percorso è proposto anche a tutte le volontarie che desiderano usufruirne.
Uscite e visite organizzate
Conoscere il territorio e le sue caratteristiche è una parte importante del percorso di integrazione sociale. Gran parte delle uscite sono organizzate con lo scopo di rendere le partecipanti consapevoli delle opportunità che il nostro territorio propone. Le uscite sono anche l’occasione per rafforzare il gruppo e creare un ambiente accogliente e piacevole, oltre che a fornire un’esperienza formativa. Tra le uscite, una delle più apprezzate è sempre quella effettuata al Museo del tessuto di Prato. Il museo ci mette a disposizione un’educatrice museale che ogni volta ci accompagna nella storia della città di Prato e ci fa conoscere modalità inedite e rispettose dell’ambiente per la produzione dei tessuti. Il viaggio è interamente organizzato dalle partecipanti all’interno del corso di italiano e ognuna acquista autonomamente il biglietto alla stazione. Per qualcuna è la prima volta su un treno. È stata una giornata emozionante che non vediamo l’ora di rifare.
Progetto bambole
Il “Progetto Bambole” è un’attività meravigliosa: a ognuna delle donne partecipanti viene chiesto di scegliere una o più bambole tra quelle proposte e di prendersene cura. Devono lavarle, pettinarle e realizzare per loro un abito tipico del proprio Paese. Alcune donne hanno scelto di realizzare vestiti tipici dei Paesi dove sono nate, altre hanno scelto invece di realizzare vestiti cosiddetti occidentali. Alle donne viene anche chiesto di dare un nome a ciascuna bambola e di immaginarsi la sua storia. Nel secondo incontro ogni bambola viene presentata da chi l’ha curata portando a galla desideri e ricordi.
Siamo molto felici perché questo progetto è riuscito straordinariamente bene in entrambe le edizioni finora realizzate ed è diventato un punto fermo del percorso “Borse Lavoro”.
L’esame finale
Per tutte coloro che frequentano il corso di sartoria per almeno il 70% delle ore è previsto l’accesso all’esame che dà diritto ad un attestato riconosciuto dalla Regione Toscana. Il momento dell’esame non è una formalità e ogni partecipante si prepara con impegno ed attenzione, a volte anche con quel briciolo di agitazione che di solito si trasforma in emozione nel momento in cui dimostrano le proprie capacità anche a chi non le conosce. L’esame si compone di una prova pratica e di un colloquio orale in cui è possibile sperimentare gli apprendimenti linguistici acquisiti durante il percorso. Per i primi due anni tutte coloro che hanno avuto accesso all’esame lo hanno superato a pieni voti. È ormai usanza fare una festa al termine del progetto in cui ognuno porta i piatti tipici del proprio paese e viene consegnato un attestato di frequenza e la macchina da cucire che ognuna può portare a casa per continuare ad esercitarsi e lavorare. È un momento davvero significativo in cui festeggiare tutti gli obiettivi raggiunti.
Corso di sartoria con insegnante professionale
Irma Schwegler è una sarta e docente qualificata, proprietaria di una sartoria di alta qualità a Firenze.
Collabora con il progetto per gli aspetti di progettazione e di supervisione del corso di sartoria riconosciuto dalla Regione Toscana. Irma svolge ogni anno una formazione per le volontarie e segue gran parte delle ore con le partecipanti. Insieme a un fitto gruppo di volontarie accompagna le donne nell’ambizioso obiettivo di confezionare una gonna diversa per ciascuna e le prepara per affrontare l’esame finale.
Percorso di gruppo con psicoterapeuta
Nel mese di gennaio, a metà del percorso di formazione, vengono svolti tre incontri di gruppo guidati dalla Psicoterapeuta Elisa Benvenuti. Gli incontri vedono la presenza di mediatrici linguistiche che supportano il dialogo e la comprensione delle tematiche affrontate. Si parla di TEMPO, FAMIGLIA, DESIDERI, COLLABORAZIONE e al termine di ogni appuntamento le partecipanti vengono coinvolte in laboratori per realizzare i simboli dei diversi incontri. Oltre a questo breve percorso di gruppo sono previsti due incontri personali con Elisa per restituire il proprio punto di vista sugli argomenti trattati. Ogni anno questo si rivela un momento di grande crescita e presa di consapevolezza da parte di ciascuna partecipante.
Percorso Trauma Release
Nell’ultima fase del percorso di formazione viene coinvolta la figura del dott. Antonio Favano, un posturologo chinesiologo che propone un percorso con l’utilizzo della tecnica del “metodo TRE”, acronimo di trauma release exercise. Le lezioni sono strutturate per dare la possibilità alle partecipanti di entrare in contatto con il loro corpo e, attraverso l’attivazione del tremore neurogeno, di superare i disturbi da stress post traumatici. Se dopo un trauma fisico o emotivo non si sperimenta il tremore questo può rimanere fissato nella memoria del corpo e creare un blocco muscolare che si può cronicizzare nel tempo. Col TRE si dà la possibilità al corpo di esprimere il trauma represso. Il percorso è proposto anche a tutte le volontarie che desiderano usufruirne.
Uscite e visite organizzate
Conoscere il territorio e le sue caratteristiche è una parte importante del percorso di integrazione sociale. Gran parte delle uscite sono organizzate con lo scopo di rendere le partecipanti consapevoli delle opportunità che il nostro territorio propone. Le uscite sono anche l’occasione per rafforzare il gruppo e creare un ambiente accogliente e piacevole, oltre che a fornire un’esperienza formativa. Tra le uscite, una delle più apprezzate è sempre quella effettuata al Museo del tessuto di Prato. Il museo ci mette a disposizione un’educatrice museale che ogni volta ci accompagna nella storia della città di Prato e ci fa conoscere modalità inedite e rispettose dell’ambiente per la produzione dei tessuti. Il viaggio è interamente organizzato dalle partecipanti all’interno del corso di italiano e ognuna acquista autonomamente il biglietto alla stazione. Per qualcuna è la prima volta su un treno. È stata una giornata emozionante che non vediamo l’ora di rifare.
Progetto Bambole
Il “Progetto Bambole” è un’attività meravigliosa: a ognuna delle donne partecipanti viene chiesto di scegliere una o più bambole tra quelle proposte e di prendersene cura. Devono lavarle, pettinarle e realizzare per loro un abito tipico del proprio Paese. Alcune donne hanno scelto di realizzare vestiti tipici dei Paesi dove sono nate, altre hanno scelto invece di realizzare vestiti cosiddetti occidentali. Alle donne viene anche chiesto di dare un nome a ciascuna bambola e di immaginarsi la sua storia. Nel secondo incontro ogni bambola viene presentata da chi l’ha curata portando a galla desideri e ricordi.
Siamo molto felici perché questo progetto è riuscito straordinariamente bene in entrambe le edizioni finora realizzate ed è diventato un punto fermo del percorso “Borse Lavoro”.















